Santuario della Madonnina
Via Madonnina, 4A, 46039 Villimpenta MN
Telefono: 0376/667119




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Arte


Il Santuario fu ricostruito nel 1693 nel luogo ove sorgeva l'antica pieve, con buone mura imbiancate, coro e campanile. Anche i sedili in pietra in facciata sembrano risalire al '600.
Il prospetto è scompartito da quattro paraste con semplici capitelli al di sopra dei quali corre l'architrave modanato su cui si imposta il timpano triangolare.





Una finestra rettangolare illumina l'interno, ad aula unica alla quale si accede da una porta a due battenti di fattura recente.


 


L'aula fino al presbiterio misura mt 12,60 in lunghezza e mt 7 di larghezza. E' intervallata da paraste, capitelli, architrave e trabeazione aggettanti pausati da un cornicione modanato che corre lungo tutto il perimetro del vano rettangolare. La fonte luminosa è garantita da sei finestre, due per ogni lato, due nel presbiterio. I vetri a lastre quadre erano in origine circolari.



Soffitto a capriate.






A nord-ovest si eleva il piccolo campanile. Le due campane portano  la seguente scritta: "Maria ora pro nobis" e l'anno della fusione MDCLXXVI, una con le iniziali ADNZC, l'altra GNF 1755. Quest'ultima venne comperata dalla chiesa di Nosedole nel 1870.



L'altare, dedicato alla Beata Vergine, eretto su modello di quello della parrocchiale nel 1696, fu benedetto lo stesso anno.
Sopra una predella poggia la mensa tripartita da specchiature policrome, con dossale a cartella polilobata in rosso di Francia, entro contorno di marmo Carrara e volute fitomorfe con tarsie in verde Alpi su fondo nero marquinia.
Al di sopra dei gradini dell'ara si eleva un barocco tabernacolo a tempietto, con colonne binate in marmo nero, venate da bianchi capitelli compositi in cui si apre una nicchia ornata da fastigio e cherubino reggifestone.
La calotta di coronamento è sovrastata da cupola costolonata decorata con globo e croce apicale alla sommità, mentre alla base del timpano due angeli reggono una corona.
Fiancheggiano i lati del monumentale altare due mostre di porte in marmo nembro, con cimasa a cartocci di foglie d'acanto avviluppate, fra pilastrino intarsiato. Al centro di ogni mostra spicca un paffuto cherubino in stucco modellato.
Nel presbiterio si conserva l'originale pavimento a quadri bianchi e rossi in marmo di Verona donato nel 1897, come la balaustra a due corpi pure in marmo rosso veronese, di cui ognuno è composto da cinque balaustri fra plinti terminali, sormontato da cornice modanata.
L'intero complesso si deve allo scultore veronese Giovan Battista Ranghieri.





L'originale statua in terracotta della Vergine con Bambino, incoronata il 4 agosto 1926 dal vicario generale Mons. Bergamini e trafugata nel 1976, fu sostituita dall'attuale, donata dai fratelli sacerdoti Bonalumi e realizzata a Milano su modello della precedente.
La venerata immagine recava su un fianco del trono su cui era seduta la scritta Almae Virgini, sull'altro era incisa la data MCDXC.
La nicchia era ornata da una cornice intagliata e finita in oro del valente artista Federico Piazzalonga (1699).







 


PREGHIERA ALLA MADONNA DELLA NEVE

L. Ti salutiamo Madonna della Neve.
Tu sei Nostra Madre e Regina.
Ti ringraziamo per tutte le grazie ricevute da Te,
che hanno sperimentato tantissimi uomini
provenienti da vicino e da lontano.
Da Te possiamo venire con tutte le
nostre esperienze, come un bambino dalla sua mamma.

T. Tu sempre gioisci con noi se abbiamo qualcosa di bello da raccontarti.
Tu condividi
anche le nostre sofferenze se piangiamo.
Aiutaci a vedere tutti gli avvenimenti più
profondamente
 e a rispondere nella luce della fede.
Come allora durante le nozze di
Cana,
anche oggi vai da Gesù con tutti i nostri problemi.
Come hai chiesto ai servi di

fare tutto quello che Gesù chiedeva loro,
così aiutaci ad accettare nella fede la Volontà di
Dio,
anche se non sempre la capiamo subito.


L. Confidando nel Tuo aiuto, Madre della Miserircodia,
siamo anche oggi di nuovo nel
Tuo santuario.
Vogliamo affidarti tutto quello che abbiamo nel cuore:
le nostre
preoccupazioni per la salute del corpo, dell´anima e dello spirito,
per le nostre
famiglie, le parrocchie, le nostre città, per la vita pubblica,
per la giustizia e la pace in
tutto il mondo.

T. Insieme con Te vogliamo guardare al Padre nel Cielo
e non dimenticare che la
nostra vita sulla terra non è tutto,
ma soltanto una preparazione all´eternità.
In questo
modo le nostre grandi difficoltà si fanno più leggere
e le piccole cose quotidiane
ricevono valore e importanza.
Aiutaci a non dimenticare mai che siamo creati e
chiamati per l´eternità,
per lei dovremmo raccogliere tesori che hanno un valore
infinito.

L. La Nostra Signora della Neve Tu sei,
dal primo momento della Tua esistenza la
Purissima, l`Immacolata.
Grazie al Sangue di Cristo, che ha avuto inizio sotto il Tuo
cuore,
sei stata e rimasta sempre libera dal peccato originale e personale.
Puoi aiutare
anche noi a purificare la nostra coscienza attraverso
"l´Amore versato sulla Croce".

Nella nostra relazione con Dio,
gli uomini e noi stessi vogliamo diventare pienamente
puri,
così bianchi come la neve, come Te.


T. Maria, Tu sei la nostra Speranza,
da Te portiamo tutte le nostre preoccupazioni.

Aiutaci a fare quello che è possibile
e nello stesso tempo ad aver fiducia nell´aiuto di
Dio,
se qualcosa diventerà troppo pesante per noi.
Rendici grati anche per quegli aiuti

e avvenimenti che non capiamo,
quando Dio vuole aiutarci in modo diverso da quello
che abbiamo chiesto.
Perchè Dio sa sempre meglio, che cosa è veramente bene per noi.

Insieme con Te, Maria,
vogliamo in ogni situazione di vita ringraziare e lodare Dio.


L. Sposa dello Spirito Santo,
aiutaci a salvare e sviluppare la grazia del Battesimo e
della Cresima.
Preparaci sempre e di nuovo a ricevere degnamente
i Sacramenti dell'
Eucaristia e della Penitenza e Riconciliazione.
Vogliamo vivere e pregare come Te

attraverso la Parola di Dio.
Sii sempre vicino a noi, affinchè possiamo percepire l`opera

dello Spirito Santo e collaborare con Lui.
T. Amen




Foto e testi tratti da

Villimpenta. Terra di confine

 ed. Sometti,  2003